28 aprile 2022
Feel The Race: Hearing Liege
Immagini di Federico Damiani
La Liegi Bastogne Liegi suona come il bridge di una canzone, quello stacco musicale tra la strofa e il ritornello.
La Liegi è l’ultima delle classiche di primavera, quella più adatta anche agli uomini di classifica: un passaggio naturale tra le corse di un giorno e i grandi giri che stanno per iniziare.
La Liegi sono le urla dei tifosi su La Redoute ed è il nome di Philippe Gilbert cantato sulle più diverse melodie fino a finire la voce ancora prima che passi la corsa. Sono le pale degli elicotteri e i clacson delle ammiraglie. É radio corsa che informa i direttori sportivi ma anche i tifosi più curiosi che cercano di sintonizzarsi sullo stesso canale radio.
È il commento TV in sottofondo dentro nei bar di paese dove tutti aspettano, in attesa di catapultarsi in strada pochi minuti prima del passaggio della corsa. Sono le risate fragorose delle battute tra chi parla la stessa lingua, quella del ciclismo, e gli applausi convinti di chi vede passare i suoi idoli anche solo per qualche secondo.

La Liegi è un colpo di pistola a freddo in un duello western. Preciso e chirurgico come lo scatto di Remco. Un colpo che fa rumore e lascia un silenzio assordante perché ci vuole del tempo a capire cos’è successo davvero. Quando si rendono conto, per gli altri è già troppo tardi.
La Liegi Bastogne Liegi è una canzone pop rock degli anni ‘70. Lunga, ritmata e gentilmente cattiva. Una di quelle canzoni che vivono su una linea sottile tra il banale e il leggendario. Tutto dipende dalla personalità e dal carisma degli interpreti.
È la Mosa che scorre in silenzio e il rumore del vento tra il grano dei campi tra Liegi e Bastogne. Attimi di pace e di respiro tra una piccola città e l’altra dove il gruppo viene travolto dall’entusiasmo e dalle urla della gente.

La Liegi è il rumore di un cambio elettronico che porta continuamente la catena dal 39 al 53. è una classica fatta di strappi corti e letali e in cima ad ognuno possono succedere due cose. O hai gamba oppure senti il rumore degli altri cambi prima del tuo. Un rumore che ti dice che non hai molte speranze di giocarti la corsa.
La Liegi Bastogne Liegi è il frastuono dell’ultimo rettilineo.
Dopo la curva a destra, in mezzo a due ali di folla che picchiano sulle transenne facendo più rumore possibile. Eppure chi si trova lì a giocarsi la corsa non sente assolutamente nulla fino a dopo la linea d’arrivo.
La Liegi ha il suono della rivincita nella testa di Remco e il suono di un sospiro di sollievo di una squadra intera che finalmente mette un sigillo sulla primavera all’ultima occasione disponibile. La Liegi ha il rumore di una porta che si chiude e di un capitolo che si apre. La porta delle Classiche e il nuovo capitolo della carriera di un predestinato.
