16 marzo 2023

Good news: torna Badlands

Immagini di Jaunan Barros

A settembre si rialza il sipario sulla sfida di bikepacking più dura e ambita e noi ci riconfermiamo sponsor ufficiale dell’evento.

È la sfida di bikepacking off-road più selvaggia d’Europa. E anche una delle più ambite dai rider delle lunghe distanze, come conferma l’ennesimo sold out messo a segno. Nel panorama delle gare di ultracycling, Badlands ha un fascino unico: del resto, non capita tutti i giorni di poter pedalare per quasi 800 chilometri attraverso alcuni dei luoghi più remoti, suggestivi e impegnativi del continente, come la costa selvaggia del Parco naturale Cabo de Gata-Nijar, le splendide foreste della Sierra de Huétor, i deserti di Gorafe e Tabernas, l’unica vera zona desertificata d’Europa. 
Un evento concepito per essere sfida personale e avventura collettiva che nasce da un profondo amore per la bicicletta: con queste premesse, è impossibile per noi non farne parte. E, infatti, ci siamo anche quest’anno, come sponsor della quarta edizione, in programma il prossimo settembre, dopo che nel 2021 le nostre Rapid Red Carbon, non ancora lanciate sul mercato, hanno fatto registrare il tempo più veloce nelle categorie Uomini e Donne.

© Juanan Barros

Deserto, foresta, coste ventose: un percorso unico al mondo
 
Badlands si sviluppa nel Sud dell’Andalusia, territorio in grado di offrire sfide naturalmente impegnative grazie ai suoi deserti e ai duri passi di montagna. Lo start della prossima edizione è fissato per il 3 settembre 2023: partenza e arrivo a Granada, all’ombra dell’Alhambra. Nel mezzo vi sono 800 km da affrontare, con più di 16.000 metri di dislivello, senza assistenza tecnica né meccanica, pedalando lungo un percorso obbligatorio aiutati solo dal Gps.  
Già questo non è male come biglietto da visita. Il resto, e non è poco, l’offre il contesto in cui si pedalerà (per l’85% in fuoristrada). Oltre al dislivello complessivo, sono molteplici gli elementi che concorrono a forgiare l’unicità dell’evento: per esempio, le temperature che si trovano lungo l’itinerario, con un’escursione da 0°C ai 40°C.
Una sfida che intriga un numero sempre maggiore di partecipanti da tutto il mondo: erano 116 nel 2020, al debutto, 193 nel 2021, 281 l’anno scorso, quando il più veloce ad arrivare il traguardo è stato il tedesco Sebastian Breuer in poco più di 43 ore. Seguendo la tradizione degli eventi di bikepacking, non c’è premio per il corridore più veloce, se non l’onore (e dici poco) di essere il primo. D’altronde, Badlands non è una gara: è una sfida personale contro il tempo, non contro gli altri.

 

© Juanan Barros
Prima regola: niente tracce, ma impronte (virtuose)
 
Non solo storia e natura: Badlands si rinnova di anno in anno anche per conservare la memoria di Mike Hall. Gli organizzatori s’ispirano dichiaratamente alla filosofia dell’atleta britannico, tra i più forti ultraciclisti di sempre e pioniere della disciplina, e cercano di portare nella penisola iberica quel che ha caratterizzato la nascita della Transcontinental Race, che ha avuto nell’inglese una delle sue anime. In particolare, tre semplici regole devono guidare ogni partecipante: autonomia, divieto di sfruttare la scia e rispetto per la natura. Non si lasciano tracce del proprio passaggio, bensì, se possibile, impronte virtuose.
Quest’ultimo è un aspetto centrale. Se è vero che ciclismo e sostenibilità viaggiano spesso di pari passo, a Badlands il tutto si esalta nel progetto Rewild. Obiettivo: accendere i riflettori sul reale impatto ambientale di eventi di questo tipo e provare a compensare fattivamente tutte quelle emissioni inevitabili. Come? Investendo in attività concrete da lasciare come eredità: dal rimboschimento al ripristino degli ecosistemi, passando per la lotta allo spopolamento delle zone rurali. 
È per tutto questo che noi di Fulcrum siamo rimasti affascinati da Badlands e abbiamo deciso di essere ancora una volta al fianco dell’evento in qualità di sponsor ufficiale. Siamo pronti, con rinnovato entusiasmo e accrescendo il nostro sostegno, a supportare la passione e la professionalità degli organizzatori con i nostri prodotti e la nostra filosofia. D’altronde, crediamo fortemente nell’evoluzione della bicicletta, da intendere non solo come mezzo per fare sport, ma come alleata per compiere un viaggio dentro sé stessi e come occasione di crescita personale.
 
 
© Juanan Barros