11 marzo 2025
Winning Women: Intervista ad Asja Paladin
In Fulcrum abbiamo una lunga tradizione di collaborazione con una vasta gamma di ciclisti e team, che coprono tutte le discipline e i terreni del ciclismo. Attraverso partnership con atleti di talento per lo sviluppo dei prodotti, i test e le competizioni, abbiamo costruito molte relazioni solide e durature con coloro che scelgono Fulcrum.
Per il mese di marzo, vogliamo dedicare la nostra attenzione a queste persone, in particolare ad alcune delle donne di spicco nel nostro attuale roster di atlete, con una serie di interviste settimanali. Continua a leggere per scoprire la nostra chiacchierata con l’ex ciclista professionista e attuale membro del team Enough Cycling, Asja Paladin.
Presentati e spiegaci qual è il tuo rapporto con Fulcrum?
Sono Asja Paladin e vado in bici da quando sono bambina. Da quando ho lasciato l’agonismo nel 2020 faccio parte di Enough Cycling e continuo a vivere la mia passione per la bicicletta al massimo. Il rapporto con Fulcrum nasce proprio nel 2020 grazie alla prime collaborazioni e per me rappresenta soprattutto un gruppo di amici e di belle persone con le quali si è instaurata fiducia reciproca fin da subito. Tant’è che oggi, dopo 4 anni, rimane ancora uno dei partner più vicini alla squadra.
Il ciclismo è uno sport che negli anni ha accolto sempre più donne. Quali pensi siano i fattori che stanno spingendo sempre più ragazze alla bicicletta?
Un fattore importantissimo per la crescita del mondo femminile a livello ciclistico lo stanno svolgendo i media: Le tv lasciano sempre più spazio alle gare di professionismo su strada femminile, di cui ho fatto parte pure io fino a 4 anni fa. Mi ricordo che quando ho iniziato la mia carriera da professionista non si sapeva nemmeno che si stava svolgendo, per esempio, un Giro d’Italia Donne. Ora invece è diventato un appuntamento importante in tutto il mondo ed è decisamente più seguito a livello mediatico. Anche i social media sicuramente fanno la loro parte. La possibilità di condividere in prima persona e di comunicare in modo istantaneo aiuta a motivarsi ed ispirarsi a vicenda. Credo che questo aiuti molte ragazze a pensare di provarci e ad iniziare a credere che anche loro “ce la possono fare”. Ultimi, ma non meno importanti, sono tutti gli eventi non competitivi e le social ride che si stanno creando attorno a questo mondo. Solitamente si creano gruppi molto eterogenei dove esperti e neofiti della bici si incontrano. Quando il ritmo è quello giusto, anche le ragazze si possono sentire parte, incluse, e all'altezza di questo mondo.

Quali reputi siano ancora gli ostacoli per cui una donna, seppur interessata, potrebbe faticare ad avvicinarsi alla bicicletta come sport? Cosa dovrebbe cambiare per eliminare questi ostacoli?
L’ ostacolo più grande per una donna è lei stessa, e la falsa convinzione di non essere all’ altezza di poter pedalare, perché “non sarò mai forte come voi”. Questo causa molta titubanza nel partire e credo che per questo motivo un grande ostacolo per le ragazze sia l’alto investimento iniziale che richiede l’acquisto di una bicicletta che sappia darti soddisfazioni. Quello che si sta già facendo appunto è organizzare social ride/bike test dove si mettono a disposizione anche bici da provare e dove si sta in compagnia, senza sentirsi nessuno più forte dell altro, ma cercando di includere tutti. L’appetito vien mangiando no? Anche la voglia di pedalare viene correndo :)
Cosa potrebbero fare secondo te i brand del mondo cycling per rendere l’ambiente ancora più inclusivo?
Io credo che ad oggi i brand stiano facendo già molto per il ciclismo femminile. Come detto prima, quando correvo io come professionista, erano pochi gli sponsor che investivano su questo mondo. Ora invece anche molte campagne pubblicitarie, tante ambassador, etc... sono donne! Quindi questo è un gran bel passo avanti ed è sicuramente giusto continuare così. Più facciamo vedere che ci sono donne che pedalano e che crediamo nelle donne, più riusciremo ad includerle in questo meraviglioso mondo.
C'è un messaggio che vorresti condividere in particolare a tutte le ragazze o le donne che non hanno mai pensato al ciclismo come sport o come professione?
Pedalare è bello, è libertà, è scoperta, non solo del mondo ma anche di noi stesse. Ogni giro in bici, ogni gara, ogni evento, ogni viaggio sopra la nostra bici è qualcosa di nuovo che ci portiamo a casa e che ci aiuta a crescere e ad affrontare la quotidianità della vita con nuova energia e un’attitudine diversa. Sicuramente chi ha pedalato e chi pedala ha una marcia in più! La carica che può trasmetterti una bicicletta è ineguagliabile e qualcosa di unico.
E magari uno anche ai ragazzi che possono adoperarsi per agevolare l'avvicinamento a questo mondo a due ruote?
Ragazzi, condividete la vostra esperienza in bici con le vostre fidanzate, mogli, amiche, sorelle…ma senza ostentare. Si tratta semplicemente di condividere il bello della bici con semplicità, senza creare pressioni, rispettando i tempi e valorizzando l’impegno che richiedono le prime uscite. L’importante è pedalare, non importa se piano o forte, basta non fermarsi mai e andare avanti.
Un enorme grazie ad Asja per aver dedicato del tempo a condividere la sua storia, e grazie per aver corso e pedalato con le nostre ruote. La prossima settimana abbiamo un’altra imperdibile intervista in arrivo. Continuate a seguirci!
