12 ottobre 2022
Feel The Race: Seeing Lombardia
Il Giro di Lombardia è un po’ vedere la fine. Fine di una stagione lunga ma che già sai che da domenica prossima ti mancherà e non vedrai l’ora della prossima.
Lombardia è la vista su Como dalla terrazza di Brunate, la vista su Bellagio dal Ghisallo, la vista del Lago dalla discesa di Sormano.
È la vista annebbiata delle salite fatte fuori soglia. La vista della ruota di chi ti precede quando stai bene e non molli un centimetro oppure la vista di quella stessa ruota che se ne va. Centimetro dopo centimetro.
È la sequenza di numeri che si susseguono inesorabili sul muro di Sormano, a segnare i metri di dislivello. Troppo vicini uno all’altro per dirti che quella è una salita normale.
È lo sguardo dei bambini e quello degli anziani ciclisti locali: bici, divisa e cappellino e via ad aspettare sul percorso.

Per vincere il Lombardia bisogna capire quando attaccare: è una corsa talmente strana che ogni anno si decide in modo diverso. Lo sguardo degli avversari non mente: chi lo legge al momento giusto se la porta a casa.
Il Lombardia è il colore delle foglie gialle e rosse d’autunno, del blu del lago e dell’azzurro del cielo.
Per gli appassionati è uno sguardo sulla storia nella chiesa e nel museo del Ghisallo, per i profani è uno sguardo distratto alle vetrine del centro di Como.
Il Lombardia è un gioco di sguardi. Tra chi corre, per capire quando è il momento di attaccare. Tra l’estate e l’inverno, per capire quando è il momento di cambiare volto al panorama. Tra una stagione e la successiva, per capire come è andata e fare programmi futuri.

Il Lombardia è un sipario che si cala sul ciclismo. Cala il sipario e parte un grande applauso per una stagione che di certo non ha tradito le aspettative. Una stagione che è davvero valsa la pena vivere sulle strade, con tutti i sensi. Perché il ciclismo, quello vero, è un’esperienza che va vissuta così e in nessun altro modo.
Il Lombardia è assaporare una fuga buona di dieci corridori, ma vedere il gruppo che si avvicina inesorabilmente prima che inizi la parte di corsa che conta.
È stato, semplicemente, essere testimoni e vedere con i propri occhi l’ultima corsa di Vincenzo Nibali e di Alejandro Valverde con la consapevolezza di essere di fronte a un momento storico.
Il Lombardia è stato anche un film già visto. Non ci abitueremo mai a vedere Pogačar vincere in questo modo, ma lo abbiamo già visto tante volte. Un film visto e rivisto, ma che probabilmente rivedremo ancora volentieri.
